Glossario

Alterazione della funzione percettiva (percezione senza oggetto); la persona descrive come reali percezioni inesistenti. Tipiche in epilessia sono le allucinazioni olfattive e gustative.

Test di laboratorio che mira a determinare se una persona ha un disturbo ereditario.

Raccolta dei dati riguardanti la storia clinica della persona da parte del medico. E’la fase diagnostica più importante in caso di crisi epilettiche: a tale proposito l’interrogatorio dovrà coinvolgere sia la persona sia i parenti o le persone che hanno assistito alle crisi.

Farmaco per il trattamento dell’epilessia. Storicamente il primo farmaco per il trattamento sull’epilessia è stato il bromuro; tuttavia, solo all’inizio del ventesimo secolo con l’introduzione in terapia del fenobarbitale è iniziata l’era moderna del trattamento farmacologico dell’epilessia.

Farmaco per il trattamento dell’Interruzione della respirazione si distinguono apnee ostruttive (ostruzione delle vie respiratorie) e centrali(disrurbo centrale dell’azione dei muscoli respiratori). Una apnea centrale può conseguire ad una crisi nella quale la contrazione tonica della muscolatura intercostale, diaframmatica e dei muscoli sternocleidomstoidei impedisce l’atto respiratorio; il fenomeno ha generalmente breve durata ed è senza conseguenze. Nella fase terminale della crisi può essere presente il rischio di apnee ostruttive (secreti brochiali, mal posizione della lingua nella bocca) per cui in caso di crisi occorre sempre porre il capo della persona ruotato di 90 gradi in modo da portare la bocca lateralmente.epilessia. Storicamente il primo farmaco per il trattamento sull’epilessia è stato il bromuro; tuttavia, solo all’inizio del ventesimo secolo con l’introduzione in terapia del fenobarbitale è iniziata l’era moderna del trattamento farmacologico dell’epilessia.

Disturbo respiratorio del sonno conseguente a russamento (apnee ostruttive nelle fasi iniziali disturbo, successivamente anche apnee centrali).

Episodio critico caratterizzato da un disturbo transitorio dello stato di coscienza con attenuazione o interruzione della stessa di brevissima durata (dai2 ai 15 secondi generalmente).

Particolare sensazione che il paziente avverte immediatamente prima della crisi.

Sintomo premonitore di brevissima durata che precede di attimi la crisi. Un aura può consistere in una sensazione indefinibile ascendente dalla regione gastrica alla bocca, inun formicolio, in una percezione di odori, di lampi di luce, oppure nella impressione di una strna famigliarità (vedi Dejà-vu).

Manifestazione motoria e comportamentale dell’individuo durante una crisi parziale. Si tratta di movimenti o di azioni ripettitive che si manifestano durante o dopo le crisi, talvolta anche consistenti in azioni complesse ed apparentemente programmate (masticare, muovere la bocca, movimenti del braccio, della mano o della gamba, vestirsi o svestirsi, emissione di parole o suoni comprensibili o confusi).

Breve scossa muscolare, non necessariamente epilettica, che da luogo ad altrettanti brevi spostamenti di parti del corpo; può anche essere generalizzata interessando tutto il corpo.

Perdita di coscienza e irrigidimento del corpo, seguiti da sussulti degli arti, del busto e della testa. Questo tipo di crisi, che normalmente dura meno di cinque minuti, spesso si manifesta con caduta a terra, morso della lingua, incontinenza di vescica e intestino. Le crisi è spesso preceduta da un’aura e seguita da un bisogno irresistibile di dormire e/o da stato confusionale. E’ chiamata anche crisi di grande male o tonico-clonica.

Tipo di crisi generalizzata, consistente in 5-15 secondi di totale assenza di reazioni, che si manifesta senza preavviso e conseguenze. Assomiglia a una sorta di “sogno ad occhi aperti”. Riscontro caratteristico all’EEG: 3 picchi-onde al secondo. In passato era denominata piccolo male.

Crisi clinicamente simile a quella di assenza, ma con una diversa evidenza di EEG

Crisi primaria generalizzata, caratterizzata da una perdita di tono muscolare che provoca una caduta a terra (crisi con caduta).

Crisi che si manifesta solo in associazione con febbre alta. Di solito l’EEG non mostra segni di anomalie in associazione a questo tipo di crisi.

Crisi caratterizzata da un improvviso, breve (< 1 secondo) scatto di un arto o della testa, senza perdita di coscienza. Può intervenire assieme a crisi a tipo di assenza o tonico- cloniche.

Crisi che intervengono soltanto durante il sonno.

Tipo di crisi, di durata compresa generalmente tra 2 e 5 minuti, durate la quale il paziente presenta sguardo vitreo e stato alterato di coscienza. Spesso è accompagnata da movimenti ripetitivi (automatismi) quali schiocco delle labbra, atto del leccare, deglutizione, movimenti automatici della mani. Di solito questo genere di crisi è preceduto da aura e seguito da uno stato confusionale senza memoria dell’accaduto. La crisi parziale complessa può precedere un attacco convulsivo (tonico-clonico).

Crisi caratterizzata dal coinvolgimento di una parte soltanto o di un solo lato del corpo.

Crisi durante la quale può prodursi uno scatto d’arto o del viso, o se ne ha una sensazione soggettiva. Non si verifica alterazione dello stato di coscienza o del livello di vigilanza, e anche durante la crisi la persona è in grado di rispondere. Può essere seguita da una crisi parziale complessa o da una convulsione (tonico-clonica).

Crisi caratterizzata da irrigidimento del corpo.

vedi Convulsione.

Sensazione di avere già visto, già vissuto determinate situazioni; la persona interpreta come già avvenute situazioni, esperienze, fatti che, in quel momento, sta vivendo. Il fenomeno rientra nelle crisi epilettiche parziali complesse.

Dieta ad alto contenuto di grassi, rivelatasi efficace nel trattamento di una piccola percentuale di crisi infantili.

Dispositivo di registrazione dell’attività elettrica cerebrale mediante elettrodi posizionati sullo scalpo (cioè appoggiati sulla pelle del capo).

Medico neurologo specializzato in diagnosi e trattamento dell’epilessia..

Sensibilità epilettica nei confronti di stimoli luminosi. La fotosensibilità può essere riscontrata clinicamente con la comparsa di manifestazioni critiche oppure strumentalmente nel corso dell’esame EEG.

Vedi Convulsione.

Regione del cervello che controlla la vista.

Monitoraggio continuativo video-telemetrico di pazienti ricoverati, attuato mediante elettrodi EEG applicati sullo scalpo e contemporanea registrazione dell’attività nervosa della crisi.

Macchinario per il controllo della respirazione in grado di rilevare ogni sospensione del respiro (apnea).

Controllo continuativo video-telemetrico, di pazienti ricoverati e registrazione dell’attività elettrica che scatena la crisi mediante elettrodi apposti sullo scalpo o impiantati chirurgicamente nella profondità del cervello.

Medico specializzato in disturbi del cervello, midollo spinale, della muscolatura e del sistema nervoso periferico.

Specialista abilitato a somministrare e interpretare i test di intelligenza e le abilità cognitive.

Immagine cerebrale adatta a valutare la funzionalità del cervello. Dopo somministrazione di radionuclidi (ovvero sostanze radioattive) al paziente, l’analisi individua la presenza nel cervello di metaboliti quali il glucosio (zucchero).

vedi Crisi di tipo assenza.

Tipo di visualizzazione basato sull’impiego di un campo magnetico e di onde radio per ricostruire un’immagine dettagliata di una parte del corpo.

Crisi caratterizzata da un improvviso scarto e piegamento in avanti della parte superiore del corpo, con estensione i fuori delle braccia. Questo genere di crisi è di solito associata a una sottostante lesione cerebrale.

Crisi continue e ininterrotte per oltre 10 minuti. Quando convulsive, possono prodursi danno neurologico o addirittura morte in mancanza di un intervento medico di emergenza.

Crisi continuative senza interruzioni per un lungo periodo di tempo, consistenti in assenze o crisi parziali, senza manifestazioni convulsive.

Assenza di circolazione sanguigna in un’area del cervello dovuta all’ostruzione di un vaso sanguigno. Il danno neurologico che ne deriva dipende dallo specifico vaso sanguigno coinvolto e dal punto in cui si produce il blocco.

Tecnica di visualizzazione delle strutture interne del corpo basata sull’elaborazione matematica della densità radiografica dei tessuti della regione sottoposta ad analisi