Grazie Randi Ingerman, i tempi stanno cambiando e in meglio.
Randi Ingerman, attrice e modella, sul Corriere della sera di oggi dichiara a Roberta Scorranese, giornalista del Corriere della Sera: “da tempo faccio i conti con crisi epilettiche e depressione”. Alzarsi in piedi e dire io ho l’epilessia non è mai stato facile. Stigma e discriminazione sono l’ombra che gli altri proiettano sulla persona con epilessia. Ma è come per il pizzo: se si rifiuta di pagare al malvivente la quota per vedersi garantita la “protezione” – fuor di metafora: se ci si rifiuta di pagare la sofferenza con il silenzio e si dichiara coraggiosamente di aver l’epilessia, questa che è la patologia neurologica seria più diffusa (1% della popolazione) inizierà ad acquisire una fisionomia diversa non solo per chi ne è affetto ma anche per l’intera collettività.

“La malattia non mi abbatte – dice nell’intervista Randi Ingerman- e, soprattutto, non mi vergogno di dire che ho bisogno di aiuto. Mi curo, certo, ma non mi sento una malata”.

Ingerman racconta della sua prima crisi: “Mi ritrovai a terra, svenuta, non sapevo che cosa mi stesse accadendo. Poi, mentre stavo lavorando a un reality tv, accadde lo stesso. È stato allora che mi sono decisa ad approfondire”. Il rapporto con le cure non è facile per Randi Ingerman: “Purtroppo c’è una percentuale di persone resistenti ai farmaci per l’epilessia e io sono una di queste”. Ma la ricerca, qualla farmacologica e quella personale di Randi, per trovare la soluzione migliore e personalizzata all’epilessia non si ferma.

L’impegno dell’Associazione Italiana Epilessia va nella stessa direzione: fungere da pungolo alla ricerca per mettere a punto molecole e strategie di cure in grado di fornire risposta ai bisogni insoddisfatti, puntare acceso il riflettore sull’epilessia perché se ne parli e si smontino i pregiudizi, lottare contro lo stigma che pesa non solo sul quotidiano delle persone con epilessia. ma anche sui loro familiari. La dichiarazione di Randi Ingerman “io ho l’epilessia” è un grande aiuto e un passo in avanti nella direzione giusta, per finalmente uscire dall’ombra e dal silenzio.

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Andrea Tomasini