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Il segreto dell'armonia

Ieri sera l’anteprima del film a Greve in Chianti. Un film corale sui sogni, la vita, l’amore e anche l’epilessia.

Salvo ha un posto fisso e un lavoro che non lo soddisfa. Vuole fare l’artista. Ha una faccia che rimane impressa, non si scorda. Glielo dice Floriana che dopo averlo visto a un suo spettacolo ne rimane colpita e se ne innamora . Si sposano e avranno una figlia. A dispetto di tutto e di tutti,, la coppia – la famigliola- si carica di responsabilità e allo stesso modo con cui condivide il sogno dello spettacolo. Floriana crede in Salvo – più di quanto lui stesso non creda in sé. Ma decidono di provare, a dispetto di quella vita protetta in cui i genitori di Salvo vorrebbero che loro figlio vivesse. Non è solo un desiderio piccolo borghese che immagina la vita secondo una traiettoria prestabilita e rigida alla cui conclusione sta la pensione –”solo il posto fisso te la dà”. C’è dell’altro, che potrebbe esser quel di più che mette a rischio e infrangere desideri e progetti: Salvo ha l’epilessia. Glielo ricorda brutalmente il padre, brillantemente interpretato da Don Backy: “te lo devi mettere nella zucca, tu sei epilettico”. In realtà il figlio poco se ne cura – lo dice a Floriana prima che la loro storia diventi amore. Salvo, anche se cade e si ferisce (non solo metaforicamente), riesce a vivere con abilità ed equilibrio le sue crisi – certo prendendo anche la terapia. Floriana accoglie la notizia “epilessia” con serenità, quasi con una dose di indifferenza che suona come equilibrio. Salvo si licenzierà dal posto fisso, lo stesso farà Floriana che lo aiuterà (anche guidando la macchina per lui) diventando partner decisiva dei sogni artistici del marito – superando insieme crisi… in tutti i sensi.

A chi scrive e ha visto il film ieri sera all’anteprima presso il cinemateatro Boito di Greve in Chianti, il nome del protagonista non appare affatto casuale: Salvo. Salvo di nome e di fatto perché decide nonostante tutto di provarci – e Floriana è con lui. Certo, ci sono le crisi, ci sono persone disoneste che tendono a voler approfittare della naiveness di chi vuole ad ogni costo vivere il proprio sogno di autore e attore. Ci sono anche i dubbi, i debiti, la percezione della responsabilità di esser famiglia, il senso di una scommessa in cui non si sa chi intascherà la puntata. Ma la vita non corre su binari definiti in anticipo. Si può scegliere se fare o non fare. Si può soprattutto non lasciare agli altri il potere di decidere – e con altri includo anche l’epilessia, che in qualche modo non è solo immanente alla vicenda, ma è essa stessa “personaggio”. Ma “nessuno decide della nostra vita”, dice Salvo al battesimo della figlioletta, e curiosamente la famiglia si allontana, mentre restano loro vicino gli amici, gli altri che costituiscono la coralità che anima la vicenda e tutto il bel film

Il segreto dell’armonia è un film su come si diventa ciò che si è. E’ un film sull’amore. E’ un film sull’amore per il cinema – che è un modo di esser artisti. Ed è un film in cui l’epilessia è coprotagonista: tende a esser invasiva, a debordare dalla porzione della vita che inevitabilmente senza preavviso si prende nell’esistenza del protagonista, ma né lui, né la moglie né la piccola figlioletta le permettono di condizionare le scelte di vita.

Aldo Pellegrini – attore protagonista- sua moglie e suo figlio Gianni, sceneggiatori e quest’ultimo responsabile del montaggio e della regia hanno fatto un film in cui si racconta di come la storia dei desideri dei protagonisti siano loro stessi capaci a non lasciarli intaccare dalle crisi ricorrenti dell’epilessia. “Il segreto dell’armonia ” forse è da ricercare nel carattere dei personaggi, nel saper riuscire comunque a vedere una luce alla fine del tunnel e nel non voler consentire a nessuno di decidere per loro della loro stessa vita. L’epilessia è trattata con garbo e con cura, realisticamente e forse anche con affetto. Dice a un certo punto un personaggio che sembra bizzarro ma tira le fila del racconto – lui che è quello più “strano” tra tutti i caratteri che popolano il film girato qui a Greve: ” Star bene è a volte sopravvalutato: sarebbe sufficiente stare”- ma lo dice non con senso di rinuncia, bensì con la consapevolezza di un sapere classico dal sapore antico e grande: imparare a volere quello che si ha e capire come diventare quello che si è. Così si svela il segreto dell’armonia.

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Andrea Tomasini

Guarda il trailer del film

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