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Quali sono i diritti di chi soffre di epilessia? Quale percentuale di invalidità è riconosciuta agli epilettici? Si ha diritto all’indennità di accompagnamento?
Le persone che soffrono di gravi patologie, tali da renderle inidonee a compiere i più comuni atti della vita quotidiana oppure di svolgere un’attività lavorativa, possono ottenere dallo Stato il riconoscimento di alcune agevolazioni che consentono loro di far fronte agli svantaggi sociali e lavorativi cui altrimenti andrebbero incontro. Mi riferisco agli istituti giuridici dell’invalidità e dell’indennità di accompagnamento, i quali offrono a chi più ne ha bisogno alcuni sussidi, non solo di carattere economico. Con questo articolo vorrei soffermarmi sul tema dell’invalidità per epilessia, il “mal caduco” che, purtroppo, affligge tantissime persone in Italia e nel mondo e che, nelle forme più gravi, rende praticamente impossibile condurre una vita normale. Se questo argomento ti interessa, prosegui nella lettura: vedremo quali sono i diritti di chi soffre di epilessia.
Prima di vedere l’invalidità per epilessia è bene fornire una breve definizione di questa patologia. L’epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale in cui l’attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni e talvolta perdita di coscienza.
L’epilessia non è sempre uguale a se stessa, nel senso che ne esistono diverse forme, più o meno gravi a seconda dell’intensità e della periodicità con cui tale patologia colpisce chi ne è affetto. Anche di questo tiene conto la legge quanto riconosce l’invalidità per epilessia.
La legge riconosce l’invalidità civile a chi soffre di epilessia: è la legge [1] a prevedere, all’interno della tabella che elenca le malattie rilevanti per la legge, che anche l’epilessia può conferire il riconoscimento dell’invalidità civile, in misura diversa a seconda della concreta gravità.
Lo status di invalido civile, infatti, non è identico per tutti: ogni invalidità è riconosciuta in misura percentuale in proporzione all’incidenza della patologia nella vita sociale e lavorativa della persona. nel prossimo paragrafo ti indicherò la percentuale di invalidità per ogni forma di epilessia.
Come anticipato, chi è epilettico può chiedere che gli venga riconosciuta l’invalidità civile. Più nel dettaglio, la legge inquadra l’epilessia all’interno delle malattie che riguardano il sistema nervoso centrale e attribuisce a ciascuna forma un grado di invalidità che può essere ricompreso tra un minimo e un massimo oppure può essere fisso.
Nella tabella che troverai di seguito sono elencate le diverse forme di epilessia e le corrispondenti percentuali (fisse o variabili) di invalidità.
Come visto nella tabella sopra riportata, la persona che soffre di epilessia può vedersi riconosciuta un’invalidità che va da un minimo del 20% (nei casi di crisi sporadiche con cadenza solamente annuale) ad un massimo del 100%: in quest’ultima circostanza, la gravità della patologia è tale da giustificare il riconoscimento di un’invalidità totale.
Ma quali sono, in concreto, i diritti di chi è invalido per epilessia? Ebbene, sappi che, al di sotto del 33%, la legge non attribuisce alcun beneficio: ciò significa che l’epilettico con crisi annuale a cui viene riconosciuto solamente il 20% non ha alcun diritto.
In modo schematico, possiamo dire che i diritti dell’epilettico sono i seguenti:
La persona che soffre di epilessia a cui sia riconosciuta un’invalidità totale(100%) può avere diritto anche all’indennità di accompagnamento, misura che ha come scopo quello di sostenere economicamente la persona affetta da grave patologia.
Secondo la legge [2], la persona invalida al 100% che sia anche incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua o che non sia in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento, a prescindere dai requisiti economici (cioè dal reddito).
[1] D.M. del 05.02.1992.
[2] Legge n. 18 del 11.02.1980.
Autore immagine: Pixabay.com
Articolo scritto da: Mariano Acquaviva su www.laleggepertutti.it
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